Bambini e Smartphone
Quando la tecnologia fa male alla vista
Secondo quanto emerso da recenti indagini statistiche, negli ultimi anni è stata registrata una crescita esponenziale nella comparsa di difetti visivi in età giovanile. La miopia, in particolare, ha subìto un’evidente espansione non attribuibile ai soli fattori genetici, ma anche a fattori ambientali.
Sono i numeri a parlare:
- A 9 Anni: 1 bambino su 4 è miope(23,5%);
- A 11 Anni: 1 bambino su 3 è miope(38,8%);
- A 17 Anni: 1 bambino su 2 è miope(48,9%);
In passato la causa principale era ricercata nelle ore che bambini e ragazzi trascorrevano sui libri a studiare, un’attività che richiede uno sforzo della vista da vicino.
Con l’evoluzione digitale, la relazione tra bambini e smartphone e l’uso della vista da vicino è aumentato esponenzialmente, complice una vera e propria dipendenza dalla tecnologia, che nella maggior parte dei casi ha sostituito il tempo alle attività all’aria aperta.
Infatti correre, giocare con la sabbia o a palla nei parchi comporta, oltre al divertimento, due importanti vantaggi per la nostra vista:
- Sono attività svolte alla luce naturale del sole
- Sono attività in cui si potenzia la visione da lontano
Molti bambini oggi, purtroppo, fanno largo ed eccessivo uso di dispositivi tecnologici sin dalla più tenera età, concentrando lo sguardo su piccoli schermi posti a una brevissima distanza. Non stupisce, dunque, il trend di crescita della miopia in età evolutiva, rendendo abbastanza evidente un legame tra questi due fenomeni.
La miopia nei bambini: consigli utili
Sarebbe opportuno:
- Stabilire regole ben precise sulla durata di utilizzo del device durante il giorno;
- Evitare l'utilizzo del device prima di andare a dormire e durante la notte;
- Effettuare pause frequenti e guardare fuori dalla finestra ogni 30 minuti;
- Svolgere attività all'aria aperta perchè contribuisce a sviluppare la visione da lontano.
Bambini e Smartphone: verso un uso consapevole dei dispositivi
Prendere consapevolezza del problema è un primo passo verso il rallentamento del fenomeno, conoscerne e comprenderne i rischi è un grande passo per prevenirlo. Secondo gli esperti l’approccio dei bambini alle nuove tecnologie deve essere guidato verso un uso consapevole, un compito che spetta in primo luogo ai genitori e, a seguire, gli altri adulti di riferimento. Al fine di impedire che smartphone, tablet e videogame diventino una minaccia per lo sviluppo sociale e la salute fisica del bambino, è fortemente consigliato intervenire sin dai primi anni di vita. Sono questi gli anni in cui vengono a formarsi e consolidarsi abitudini e comportamenti difficilmente modificabili in età più avanzata.
Quando dobbiamo iniziare a preoccuparci?
Dobbiamo porre attenzione ad alcuni atteggiamenti che potrebbero insorgere nei nostri bambini e che possono essere indice dell’insorgenza della miopia, come ad esempio:
- Strofinarsi regolarmente gli occhi;
- Sedersi molto vicino alla TV;
- Lamentare mal di testa e occhi stanchi;
- Riportare difficoltà nel vedere alla lavagna.
Tuttavia nella maggior parte dei casi risulta difficile per un genitore accorgersi e sospettare un difetto visivo, soprattutto quando il bambino non ha ancora iniziato a comunicare verbalmente. Da qui l’importanza di eseguire una prima visita oculistica già all’età di 4 anni e poi controlli periodici, anche in assenza di una sintomatologia. Questo permette, infatti, di valutare durante l’età di sviluppo, di per sé molto delicata, lo stato di salute degli occhi dei nostri bambini, potendo così intervenire tempestivamente nel caso fosse necessario.